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Alta Maremma

Alta Maremma

Dove le colline ammirano il mare

Terra di un olio indomabile, nato tra ferro, sale e vento

L'Alta Maremma non produce gentilezze: qui nasce un oro liquido cattivo, selvaggio, che morde la gola con la ferocia di chi è cresciuto tra ferro e sale marino. Gli oliveti di Civitella Marittima, Paganico, Roccastrada e Cinigiano non sono cartoline bucoliche: sono campi di battaglia dove ogni albero lotta per sopravvivere su terreni che profumano di minerali e ribellione.L'olio che sgorga dai frantoi storici ha il sapore della terra rossa che macchia i pantaloni, della ginestra che spacca la roccia, del vento che porta salsedine fin sulle colline.
Non è il classico olio toscano che ti aspetti: è più ruvido, più sincero, più vero. Ogni bottiglia racconta la sfida quotidiana con una natura che non fa sconti, dove i butteri hanno lasciato il posto agli olivicoltori ma è rimasta la stessa durezza di carattere. Questo è l'olio dell'Alta Maremma: indomabile come la terra che lo genera, autentico come la pietra dei suoi borghi fortificati.

Alta Maremma

Territorio

Radici nella roccia

La terra dell'Alta Maremma non mente: ferro, minerali vulcanici e scheletro roccioso creano un cocktail esplosivo per gli oliveti. Qui non crescono piante docili: gli ulivi diventano guerrieri, affondano radici nella roccia, si nutrono di salsedine che risale dal mare. Il risultato? Oli che sanno di battaglia vinta, con una mineralità che spacca il palato e lo seduce per sempre.

Microclima

Il respiro feroce del sole e del mare

Il clima dell'Alta Maremma è una incontro continuo: sole che spacca l'asfalto d'estate, venti carichi di sale che sferzano tutto l'anno. Gli ulivi sopravvivono diventando più forti, concentrando negli oli profumi selvaggi di macchia mediterranea. Non è gentilezza climatica: è guerra quotidiana che genera oli di carattere estremo.

Arte

Fortezze di pietra, memorie di battaglie

Le mura di Civitella Marittima e il Cassero di Paganico non sono scenografia: sono testimoni di una storia dove ogni pietra racconta battaglie per il controllo del territorio. Roccastrada si arrampica sui suoi rilievi come una sfida alla gravità, mentre l'Abbazia di San Lorenzo sussurra preghiere tra ulivi secolari. Arte nata dalla necessità di resistere, bellezza forgiata dalla durezza.

Storia

Terra contesa, sapori di resistenza

L'Alta Maremma è stata conquistata duramente: Siena nel 1317 strappa Civitella agli Ardengheschi, nel 1335 fonda Paganico dal nulla come fortezza per dominare l'Ombrone. Roccastrada e Cinigiano completano il controllo militare di un territorio strategico. Non è stata gentile colonizzazione: è stata guerra per ferro, sale e oliveti. Storia che si assaggia ancora nei prodotti locali: sanno di conquista e resistenza alle porte della Maremma, un tempo terra inospitale.

Eccellenze

Olio e miele: sapori senza compromessi

Gli oli dell'Alta Maremma non hanno bisogno di etichette per essere riconosciuti: mordono, graffiano, lasciano il segno. Frantoiano e Leccino diventano selvaggi su questi terreni, producendo oli che sanno di corbezzolo e ginestra. Miele amaro di marruca, cinghiale che sa di macchia: sapori che non chiedono permesso, pretendono rispetto.

Tradizione

Dove la tradizione è ancora viva

La Festa del Buco Unto a Civitella non è folklore: è orgoglio sporco dell'olio che impregna i vestiti, dei frantoi che lavorano senza sosta. Novembre diventa mese sacro quando le olive maturano e i borghi profumano di molitura. Qui non si celebra la tradizione: si vive la trasformazione violenta e meravigliosa del frutto in oro liquido che sa di terra e ribellione.

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